L’Europa non è una truffa. La truffa è la sovranità nazionale!

Risposta all’Editoriale di Maurizio Belpietro

, di Massimo Contri

L'Europa non è una truffa. La truffa è la sovranità nazionale!

“Provate a dubitare dell’euro oppure a dire che l’Europa è una truffa. Come minimo vi guarderanno con aria di compatimento, come quando ci si rivolge a chi non è molto intelligente”. Così scrive Maurizio Belpietro nell’editoriale di “Libero”, che oggi titola “L’Europa è una truffa”.

Per fortuna in buona parte dei cittadini italiani resiste quel sentimento, ben descritto nella frase dell’editoriale di Libero, che fa ritenere poco intelligenti le persone che non comprendono il progresso e le prospettive che ha aperto l’Europa ad un paese come l’Italia.

Vale la pena, quando vien sollevato un tema del genere, ripercorrere per sommi capi cosa ha significato e cosa significa l’Unione europea per l’Italia e per tutti i cittadini europei.

Noi, giovani europei, siamo la prima generazione che vive la pace dopo la pace: l’integrazione europea ha rappresentato per noi 60 anni di pace e prosperità. Grazie al mercato unico l’Italia passa da un paese povero e sostanzialmente agricolo ad essere una delle maggiori potenze economiche mondiali. Ancora oggi il commercio intra-europeo rappresenta uno dei motori della ripresa economica. Io scrivo da Verona ed in Veneto sappiamo bene quale importanza rivestano le relazioni commerciali e di scambio tecnologico con la Germania e quella catena produttiva che coinvolge i paesi nuovi entrati.

L’Euro ha portato stabilità, ridotto incredibilmente l’inflazione ed i tassi di interesse, costretto la classe politica a introdurre rigore nei bilanci prima che fosse troppo tardi, ci ha salvato dalla crisi finanziaria, ha calmierato i costi delle materie prime ed in particolare del petrolio, ha messo fine alle svalutazioni competitive inducendo le imprese a sviluppare prodotti più competitivi. Non solo ma oggi l’Euro e la politica della BCE costituiscono l’unico baluardo che impedisce agli USA di fare pagare il proprio debito al resto del mondo esportando inflazione.

I giovani europei sanno benissimo quanto sia importante poter fare un periodo di studio in un altro stato europeo per sviluppare competenze, trovare nuove opportunità, valutare, e molte volte ri-valutare, la formazione ottenuta in Italia. Chi viaggia per lavoro sa benissimo cosa significhi poter circolare liberamente in Europa ed avere un Passaporto europeo quando si viaggia negli altri continenti.

Ricordo infine, per non dilungarmi troppo, la legislazione europea in tema ambientale, alcune importanti liberalizzazioni (quanta fatica facciamo a farle da soli in Italia), la legislazione in materia anti-trust, i fondi strutturali (che per nostre colpe non utilizziamo).

Certo, l’Europa che c’è non è sufficiente ed abbiamo bisogno di più Europa per affrontare i problemi che abbiamo davanti. Gli stati non hanno voluto dare all’Europa la competenza sull’immigrazione, non hanno voluto cedere il diritto di veto in questa materia e non hanno promosso la creazione di un Esercito comune. Senza questi strumenti vale la regole del “si salvi chi può”. Ciascuno, Governo italiano compreso, cerca di mantenere il consenso nella propria patria. Solo dotando l’Europa degli strumenti necessari possiamo pensare che il problema possa essere affrontato come europeo e non come problema nazionale.

Eppure sappiamo bene cosa potrebbe significare avere un esercito europeo in grado di intervenire in situazioni di emergenza come quella del Nord Africa ed avere un piano di sviluppo di quest’area che coinvolga le nostre imprese (ma anche qui i Governi nazionali non vogliono che l’Europa abbia risorse proprie ed un bilancio federale per poter fare questo tipo di politiche). Non vi sono soluzioni nazionali a questi problemi, rimangono solo fantomatici interessi nazionali da difendere.

Chi si lamenta dell’Europa che c’è dovrebbe impegnarsi di più per cambiarla. Non proponendo soluzioni intergovernative, che la storia ha già dimostrato non funzionare, ma indicando esplicitamente la via della Federazione europea, come il nostro Presidente Napolitano ha già fatto più volte.

Tuoi commenti
  • su 17 settembre 2011 a 16:08, di Tevereschi In risposta a: L’Europa non è una truffa. La truffa è la sovranità nazionale!

    Massimo Contri ha ragione.Pero, per andare avanti gli stati europei devono accetare una governanza economica e sotoporsi alle decisioni prese dai govrnanti europei.

  • su 16 febbraio 2012 a 12:47, di roberto valerio In risposta a: L’Europa non è una truffa. La truffa è la sovranità nazionale!

    che tristezza siamo davanti al risultato di una vera menzogna.europa delle banche non dei popoli, europa fatta ad arte per un sovra-dittatura,paura fame miseria disoccupazione facile attaco delle economie mondiali, globalizzazione, disoccupazione, svuotamento delle sovranità nazionali, integrazioni, fallimenti, facile circolazione delle merci e dei popoli (vedi però droga armi clandestinità pedofilia schiavitù, prostituzione immigrazione clandestina, tasse, massonerie, la lira si è svalutata del 50%. uno spettacolo disgustoso come disgustose sono le parole di chi? massimo contri? è chi sei? chi diavolo sei per esprimere parole cose distorte?? la finanza pulita spazzerà via questa farsa questa fogna chimata europa. torneremo liberi nella nostra terra. per un europa non voluta ma imposta e della bandiera europea me la metto nel gabinetto e la uso per..CARO SCRITTTORE TORNA A SCUOLA

  • su 5 agosto 2013 a 19:54, di Agostino In risposta a: L’Europa non è una truffa. La truffa è la sovranità nazionale!

    Le persone poco intelligenti non sono quelle che rifiutano l’UE, ma quelle che continuano a parlare bene dell’UE dopo che personaggi come Schulz hanno ammesso pubblicamente che l’euro è una truffa. Contri, stia pure all’estero, in Italia di persone come lei non sappiamo che farcene...

  • su 17 maggio 2018 a 14:27, di Armando In risposta a: L’Europa non è una truffa. La truffa è la sovranità nazionale!

    L’autore ha idee un po’ confuse. Anzi, senza un po’. Parla di «fine alle svalutazioni competitive», quando non ci sono mai state. Ma visto che ne parla, l’onere della prova spetta a lui. Se avrà la bontà di indicarci quando si sarebbero verificate, di quanto e rispetto a quali monete, penso che molti gliene saranno grati.

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