Dall’inizio della crisi europea è cresciuta nel pubblico più informato e attento agli affari europei la consapevolezza che la crisi stessa fosse il risultato dei difetti e dei paradossi della costruzione europea; in particolare, della costruzione di una moneta unica senza l’adeguata integrazione della politica fiscale. Dal 2010 in poi, numerose proposte sono emerse per promuovere la creazione di un’unione fiscale dell’euro-area. Questo articolo presenta, brevemente, 10 ragioni a sostegno di tale ipotesi.
Ragioni economiche
1) Un’unione fiscale democratica in Europa é essenziale per garantire l’implementazione di policy mix (welfare, salari, politica industriale) in grado di eliminare progressivamente gli squilibri macroeconomici endogeni che hanno portato alla crisi dell’Euro. Senza unione fiscale, la crisi dell’Euro non puó terminare: la BCE puó solo alleviare, per un periodo limitato, i suoi effetti finanziari, con poco o nessun sollievo per le persone.
2) Un’Unione fiscale democratica é l’unica soluzione possibile per riportare la stabilitá finanziaria nel Vecchio Continente in maniera equa ed equilibrata: evitando cioé condizioni-capestro unilaterali per i prestiti centrali, ma anche i forti moral hazard cui sono sottoposti gli stati (e i leader politici) che ricevono aiuti.
3) Un’unione fiscale é un modo eccellente per dare vita ad una politica economica Europea che guardi al futuro comune (emettendo bonds dell”Area Euro per finanziare parte delle proprie spese) invece che creare divisioni sugli errori del passato (come accadrebbe se ci fosse mutualizzazione del debito pregresso).
4) Un’unione fiscale è di gran lunga la soluzione più efficace per liberare un enorme potenziale di risorse economiche in grado di rilanciare il destino economico dell’Europa (grazie a una decisiva riduzione degli interessi sul debito, e la possibilità di contrarre debito europeo per progetti europei a costo quasi nullo).
5) Un’unione fiscale garantirebbe una migliore gestione delle risorse, sia in termini di allocazione geografica (investimenti laddove davvero servono) che in termini di controllo nella qualità della spesa (con un attento controllo da parte di tutti i cittadini europei sulle modalità di spesa e investimento). In particolare, questo avverrebbe a grande profitto dei Paesi con alti livelli di corruzione, provocando un volano di crescita grazie alla riduzione della “tassa sulla corruzione”.
Ragioni politiche
6) Un’unione fiscale permetterebbe di arrestare il processo di decostruzione del welfare europeo, liberando, grazie al crollo del costo del debito, un’ingente quantità di risorse. Inoltre, porterebbe al progressivo bilanciamento dei welfare europei (grazie alle decisioni congiunte sui capitoli di spesa finanziati assieme) generando ingenti guadagni sia in termini di efficacia di modelli di welfare, che in termini di livello di protezione sociale garantita.
7) Un’unione fiscale democratica è la migliore soluzione per restituire sovranità ai cittadini: abilitando un parlamento comune rappresentativo di tutti gli Stati europei a prendere decisioni in materia fiscale, si restituisce la parola ai cittadini mettendo fine alle scelte di politica economica “imposte da Bruxelles”.
8) Un’Unione fiscale democratica è la migliore soluzione per disinnescare la rinascita dei nazionalismi e delle dittature in Europa: nella misura in cui le decisioni vengono prese da un parlamento eletto e rappresentativo di tutti, ogni argomentazione basata sull’ingerenza straniera, l’assenza di democrazia, “la dittatura tedesca”, i “porci greci” (ma anche spagnoli, italiani, irlandesi) diviene priva di senso e si rivela per quella che è: sangue iniettato negli occhi dei nazionalisti.
9) Un’unione fiscale democratica è il modo più sicuro per ristabilire la fiducia tra i cittadini europei, abituandoli progressivamente a prendere coscienza dell’impatto delle loro scelte non solo sul benessere nazionale, ma su quello europeo. La fiducia nasce dalla collaborazione.
10) Un’Unione fiscale democratica è la garanzia di un futuro brillante per il continente: migliore utilizzo delle risorse, sicurezza finanziaria, democrazia continentale, investimenti là dove servono, miglioramento della qualità della spesa, riforma e protezione del welfare, eliminazione degli squilibri macroeconomici, ricostruzione della fiducia tra cittadini, fine dell’Europa come entità lontana e astratta, scacco matto ai nazionalismi. Non esiste alcuno strumento, alcuna riforma nazionale che sia in grado di provocare lo stesso eccezionale shock positivo all’UE come la creazione di una vera unione fiscale democratica. Meno sovranità agli Stati, più sovranità ai cittadini!
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