La morte di Bronislaw Geremek addolora l’intera famiglia europea

, di Traduzione di Matteo Minchio, Benoît Courtin

Tutte le versioni di questo articolo: [English] [français] [italiano]

La morte di Bronislaw Geremek addolora l'intera famiglia europea

Il deputato europeo Bronislaw Geremek è morto in un incidente d’auto domenica 13 luglio 2008 nell’Ovest della Polonia.

Ascoltando parlare questo grande uomo, non si aveva tanto l’impressione di essere di fronte a un Polacco, ma piuttosto di essere in compagnia di un europeo. Questo attaccamento all’interesse generale europeo che lo caratterizzava ne faceva già un candidato probabile per occupare il posto di Presidente del Consiglio Europeo in caso di ratifica del Trattato di Lisbona.

Ritorno sulla via di un Europeo indimenticabile

Bronislaw Geremek era nato il 6 marzo 1932 a Varsavia da una famiglia ebrea. Egli conobbe la vita nel ghetto di Varsavia e quando non aveva ancora 11 anni suo padre fu ucciso dopo la deportazione ad Auschwitz. Dopo questo periodo doloroso, si inscrisse all’Università di Varsavia per seguire un corso di studi in Storia.

... gli europei lo rimpiangeranno

Raggiunta la Francia alla fine degli anni 50 qui si stabilì per lo studio e all’inizio degli anni 60 cominciò a frequenare l’Alta Scuola Pratica degli Studi di Parigi . Fu anche direttore del Centro di Civiltà Polacca della Sorbona. Presentò la sua tesi nel 1972 sul tema dei parigini emarginati del XIV e XV secolo. Divenne dunque Professore di Storia all’Università di Varsavia e specialista della civiltà europea nel Medioevo. Vi insegnò dal 1965 al 1980. Fu anche accolto come insegnante al Collegio d’Europa di Bruges , ma questo molto più tardi.

Storico, ma soprattutto politico e fine negoziatore.

Bronislaw Geremek ha avuto un ruolo di primo profilo nella storia della Polonia. Aderente nel 1950 al Partito Operaio Unificato Polacco, il solo partito politico autorizzato, lasciò questa formazione nel 1968 per le purghe antisemite e per la primavera di Praga.

Ritornerà alla politica attiva solo nel 1980 con la partecipazione al Comitato di difesa degli operai durante lo sciopero dei cantieri navali di Danzica. Fu responsabile degli accordi di Danzica tra gli intellettuali e gli operai che fondarono il sindacato di Solidarnosc in quanto consigliere speciale di Lech Walesa. Vittima della repressione comunista, fu imprigionato nel 1981 per due anni e mezzo. Nel 1989 in occasione della Tavola Rotonda tra il Partito e l’opposizione, partecipò attivamente alla transizione del suo paese verso la democrazia.

Fu eletto deputato lo stesso anno e occupò le funzioni di Presidente della commissione degli affari esteri della Dieta. Nel 1997, fu chiamato al posto del Ministro degli Affari Esteri e operò per tre anni per l’adesione del suo paese all’Unione europea. È sotto i colori del partito che ha fondato nel 2001, Unia Wolnosci – Partia Demokratyczna (Unione delle libertà - Partito Democratico), che è stato eletto deputato europeo nel 2004 per la prima elezione europea del suo paese. Ha tentato di diventare Presidente del Parlamento Europeo contro la candidatura di Josep Borell. Aveva in effetti raccolto più voti del numero di deputati membri dei gruppi parlamentari che lo sostenevano: Verdi e ALDE.

Si ricorderà anche della sua lotta contro la legge di lustrazione dei fratelli Kacinskij nel 2007 dove fu anche minacciato di essere destituito dal suo posto di deputato europeo. Il Parlamento Europeo lo ha allora sostenuto con fervore. Qualche mese più tardi, la Corte Costituzionale polacca annunciò l’illegalità della misura. Ricompensato per le numerose distinzioni nel corso della sua vita come il Premio Internazionale Carlo Magno per il suo impegno per l’unificazione europea, è stato anche insignito, in Francia, Ufficiale della Legione d’Onore e Comandante dell’Ordine nazionale del merito.

Fu anche, se convenite, Presidente dell’OSCE. D’altra parte, egli ha occupato le funzioni di Presidente della Fondazione Jean Monnet per l’Europa. Da iscrivere al suo attivo, allo stesso modo, ci sono la fondazione nel 2002 del Collegio di Europa di Natolin presso Varsavia.

... è senza dubbio il più europeo dei Polacchi ...

Il più europeo dei Polacchi

Diplomatico, innamorato della Libertà ed europeo convinto, Bronislaw Geremek resterà in ogni modo nelle nostre menti come un uomo impegnato. È senza dubbio il più Europeo dei Polacchi per la sua storia, i suoi atti, le sue parole. Ci si ricorda delle sue dichiarazioni in occasione degli Stati generali d’Europa del 21 giugno scorso a Lione dove aveva presentato con pieno vigore il suo attaccamento all’Unione Europea a fianco del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Egli aveva infatti spiegato che Unione Europea rappresentava per lui una possibilità in tanto che cittadino di un antico paese del blocco sovietico. Egli aveva richiamato tutta l’’importanza della libertà di circolazione, “questa formidabile capacità di attraversare le frontiere” che non era immaginabile ancora 20 anni fa in Polonia.

Bronislaw Geremek resterà un monumento per la Polonia e per l’Europa, per la trasmissione dei valori di pace e di rispetto dei diritti civili, per il suo umanesimo, per la sua lotta per l’ottenimento del pluralismo e delle libertà. L’opera della sua vita è quella della democrazia. Per questo gli europei lo rimpiangeranno.

Fonte dell’immagine: ALDE

Parole chiave
Tuoi commenti
moderato a priori

Attenzione, il tuo messaggio sarà pubblicato solo dopo essere stato controllato ed approvato.

Chi sei?

Per mostrare qui il tuo avatar, registralo prima su gravatar.com (gratis e indolore). Non dimenticare di fornire il tuo indirizzo email.

Inserisci qui il tuo commento

Questo campo accetta scorciatoie SPIP {{gras}} {italique} -*liste [texte->url] <quote> <code> ed il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare paragrafi lasciare semplicemente delle righe vuote.

Segui i commenti: RSS 2.0 | Atom