Le elezioni europee sono un appuntamento elettorale sempre duplice. Non ridisegnano solamente l’aritmetica dell’Europarlamento ma rischiano, come in Francia, Belgio e Germania, di ridisegnare gli equilibri politici interni. Questo non è avvenuto, tuttavia, in Spagna, dove il Partido Socialista, dopo essere uscito vittorioso dalle elezioni catalane, ha retto nel confronto con i rivali del Partido Popular riuscendo ad ottenere 20 seggi e il 30.2% del voto complessivo.
Tuttavia, la novità di questa tornata elettorale sta tutta nel risultato ottenuto dal movimento politico SALF, ovvero “Se acabó la fiesta”, guidato dal giovane agitatore politico Alvise Pérez. Quali sono i principali tratti della biografia di questo nuovo avventuriero della politica?
Luis Pérez Fernández è uno Youtuber di 34 anni originario di Siviglia. Dopo aver cominciato gli studi di Scienze Politiche alla UNED, senza mai terminarli, all’età di 22 anni si trasferisce in Inghilterra dove inizia a militare nell’International Federation of Liberal Youth. Dopo il soggiorno inglese, torna in Spagna come capo di gabinetto del deputato al Parlamento valenciano Toni Cantó (Ciudadanos).
Dopo questa esperienza, Alvise continua il suo lavoro di attivismo politico aprendo un blog, un canale Telegram, YouTube, e account su ogni piattaforma di comunicazione. Mentre Vox, a partire dal 2016, assume sempre più peso e protagonismo nella scena politica spagnola, Alvise ne diventa una sorta di portavoce digitale.
Pur mantenendo una completa indipendenza dal partito di Abascal, senza mai assumere ruoli istituzionali nel partito, Pérez ne condivide gli obiettivi politici, la retorica ultraconservatrice e il modus operandi. Collabora poi con l’organizzazione “Hazte Oír” e nel maggio 2023, lo stesso convoca una manifestazione difronte ad una clinica di Madrid che esegue aborti. Il suo attivismo si rivolge, nel frattempo, anche ai comitati dei “Desokupa” che pretendono sostituirsi alle forze dell’ordine nel restituire gli edifici occupati ai legittimi proprietari.
La sua ossessione di ordine e disciplina lo porta a suggerire come soluzione complessiva alla criminalità, la più banale ed inadeguata delle misure: l’edificazione del più grande carcere d’Europa. Da grande ammiratore del tiranno di El Salvador, Bukele, Pérez sogna un Centro de Confinamiento del Terrorismo in salsa spagnola dove spedire chiunque sia sospettato di corruzione e malaffare.
Ma la principale attività di Alvise Pérez resta quella che si svolge nelle mura domestiche. Una fabbrica di menzogne adeguatamente confezionate per poter entrare in trending topic e adescare il maggior numero di vittime. “Un respiratore privato per Manuela Carmena, due ambulanze private per Irene Montero e Pablo Iglesias” sono solo alcune delle notizie fabbricate appositamente dallo Youtuber per inquinare il dibattito pubblico. Attorno a lui, Pérez ha radunato una comunità di fanatici che mensilmente contribuisce alle sue campagna di disinformazione attraverso un sistema di micro-finanziamento dal basso (Patreon).
La scorsa domenica Alvise ha ottenuto 800.796 voti e il 4,95% del voto complessivo. Il risultato gli ha permesso di ottenere 3 seggi all’europarlamento.
Elevare a pensiero politico, l’insieme delle proposte e argomentazioni di Alvise Pérez pare eccessivo. La sua proposta politica non ha una programmazione, degli obiettivi, è piuttosto un’erratica, ambigua, sfumata serie di ammonimenti a partire dall’assunto di base secondo cui “la partitocrazia è il teatro della corruzione”. La sua è una retorica infarcita di menzogne e violenza, minacce e banalità. Il cardine della sua proposta è l’antichissimo motto che è stato dei fascisti ed è proprio oggi degli ultraconservatori: Ordine e Libertà. Un binomio dietro il quale poter nascondere ogni istinto xenofobo e razzista.
L’antipolitica digitale ha trovato in Alvise Pérez un condottiero tenace, furbo e quanto mai determinato. Cosa farà il leader di un movimento costruito sul culto della sua stessa personalità dei tre seggi all’Europarlamento? In che forme e con quali altri compagni porterà avanti le sue battaglie? Ignoriamo praticamente tutto. Ciò che è certo è che questo risultato elettorale ci mostra, da un lato, il peso delle reti sociali, dall’altro, la patologica mancanza di cultura politica in diversi strati della popolazione che, consegnati, senza scudo, alla logica del web, si ritrovano inconsciamente vittime di un propalatore seriale di odio e menzogne.
Sul piano aritmetico, sarà importante capire in che modo questa forza andrà a confluire nello spazio politico di Vox che resta l’opzione egemone e più solida dell’area alla destra del PP. Certamente, questo risultato elettorale è una grana per Buxadé e Abascal che si ritrovano ora a dover intavolare una trattativa non facile con un’entità politica aeriforme, che non ha forma, né sostanza.
I sonni dell’antipolitica producono mostri. Mostri furono, a loro tempo, José María Ruiz Mateos e Jesús Gil. Alvise Pérez è uno di quelli che tocca vivere a noi e che ci fanno venire una voglia matta di svegliarci.
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