La Gioventù Federalista Europea denuncia con forza l’intervento militare della Federazione Russa in Crimea che, violando i principi fondamentali del diritto internazionale, sta mettendo in discussione la stabilità dei rapporti internazionali, pregiudicando ogni sforzo di gestione positiva della crisi Ucraina.
Molti cittadini ucraini si sono battuti e si stanno battendo per chiedere la fine di una gestione oligarchica del potere e per pretendere un futuro «europeo»; la forza della rivoluzione ha risvegliato sentimenti, coscienze ed orgoglio anche nel Vecchio continente, ma non una sua azione da protagonista. L’azione militare russa ha oggi squarciato il velo della diplomazia, ricordando a tutto il mondo che la Ragion di Stato e la Politica di Potenza restano gli ingredienti fondamentali del (dis)ordine mondiale.
Per i cittadini ucraini, per quelli europei e per i cittadini di tutto il mondo, l’Europa puo’ e deve svolgere un ruolo in questa vicenda. I prossimi eventi non potranno dipendere soltanto dalle scelte e dalle visioni di Russia e Stati Uniti; l’Europa è vittima delle sue stesse profonde mancanze, ma puo’ da subito fare qualcosa con lo sguardo rivolto tanto al breve quanto al lungo periodo e, in particolare, anche al Governo italiano in questo frangente spetta un ruolo di iniziativa e di leadership.
Chiediamo ai Governi europei che lo vorranno, di avviare nell’immediato - come previsto dal Trattato di Lisbona - una cooperazione strutturata nel campo della Difesa. Lo strumento, nonostante i suoi limiti, servirebbe da segnale della volontà europea di non restare a guardare il perpetrarsi di violazioni e violenze.
Nel lungo periodo, è imprescindibile la creazione di una Difesa federale europea, a sua volta controllata da un Governo federale democratico - un passaggio necessario per potersi presentare a livello internazionale come modello di integrazione pacifica e su basi democratiche - e fondata su adeguate risorse finanziarie. A partire dai Paesi dell’Eurozona, che rappresentano il gruppo politicamente più omogeneo e integrato, la realizzazione di un Esercito europeo e di un’unione federale non puo’ essere più dilazionata, pena l’irrilevanza sostanziale del Vecchio continente e l’aumento dell’instabilità geopolitica mondiale.
L’iniziativa dei Governi non basta. La Gioventù Federalista Europea chiede a tutti i cittadini europei di pensare a quanto sta accadendo in Ucraina come ad un riflesso del loro futuro e dunque di impegnarsi in prima persona per realizzare un’Europa federale capace di agire unita. Il fallimento del progetto di creazione di una Comunità Europea di Difesa (CED) nel 1954 non è stato soltanto un episodio isolato, un incidente di percorso o una semplice sconfitta fra le tante avvenute nel corso del processo di integrazione: il fallimento della CED ha piuttosto creato una ferita ancora aperta nella capacità degli europei di ritagliarsi uno spazio ed un ruolo attivo nel mondo, una ferita a cui i cittadini europei devono oggi porre rimedio.
Nel centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale le ombre del nazionalismo e del conflitto si stagliano ancora una volta ai confini dell’Europa. Il progetto europeo è nato proprio per garantire la Pace, perciò se falliremo in Ucraina fallirà anche il sogno di chi, a partire dagli uomini confinati a Ventotene, ha creduto di poter davvero segnare corso della Storia e migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini del mondo.
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