Corsa allo spazio: i successi della Cina e il nuovo Programma nazionale sulla scienza spaziale

, di Rita Campus

Corsa allo spazio: i successi della Cina e il nuovo Programma nazionale sulla scienza spaziale

Il 15 ottobre 2024 la Cina ha presentato il suo primo Programma nazionale congiunto riguardante le missioni di ricerca spaziale. Gli obiettivi da raggiungere non sono pochi, ma sono delineati all’interno di aree disciplinari, temi chiave e una dettagliata tabella di marcia che fornisce allo scenario internazionale un’ottima fonte per poter comprendere e analizzare le ambizioni cinesi in questo campo.

Il Programma nazionale cinese - Il 15 ottobre la Repubblica Popolare Cinese (RPC) ha presentato un nuovo Programma nazionale sulla scienza spaziale di medio-lungo termine che guiderà le missioni di spaziali e di ricerca tra il 2024 e il 2050, inclusa l’esplorazione lunare con equipaggio entro il 2027. Si tratta del primo Programma a livello nazionale rilasciato congiuntamente dalla Chinese Academy of Sciences (CAS), dalla China National Space Administration (CNSA) e dalla China Manned Space Agency (CMSA) in una conferenza stampa tenuta dall’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato. L’obiettivo finale sarebbe proprio quello di trasformare la Cina in una potenza scientifica spaziale mondiale entro il 2050, ed è stata proprio la CAS a dichiararlo al Global Times: “[l’obiettivo è quello di] raggiungere uno sviluppo di alta qualità nella scienza spaziale, guidare le innovazioni nella tecnologia spaziale, aggiornare le applicazioni spaziali, classificarsi tra le principali nazioni spaziali al mondo e stabilire la Cina come leader globale nella scienza spaziale”.

Il CAS ha inoltre evidenziato che l’attuazione del Programma servirebbe ad accelerare le innovazioni rivoluzionarie nella ricerca scientifica spaziale cinese, consentendo al paese di raggiungere in anticipo risultati scientifici di alto livello, rendendo la RPC uno spartiacque nei progressi di nuova generazione della tecnologia spaziale. Non manca neanche il punto di vista internazionale: il CAS ha infatti affermato che l’implementazione del Programma mira a fornire un supporto per la costruzione di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità nello spazio, aiutando la Cina ad affermarsi come potenza globale nell’esplorazione spaziale, nella scienza e nella tecnologia.

Il contenuto del Programma include 17 aree prioritarie all’interno di cinque temi scientifici chiave e una tabella di marcia divisa in tre fasi distinte. I cinque temi includono: l’universo estremo, le increspature spazio-temporali, la vista panoramica di Sole-terra, i pianeti abitabili e le scienze biologiche e fisiche nello spazio. Tutti i temi sono stati nominati e successivamente spiegati da Ding Chibiao, vicepresidente della CAS, alla conferenza stampa. Le tre fasi delineate nel piano coprono il periodo tra il 2024 e il 2050 e sono così suddivise:

  • Fase 1 (2024-2027): la Cina si concentrerà sul funzionamento della stazione spaziale, continuando il proprio piano di esplorazione lunare e di esplorazione planetaria. L’obiettivo del Programma è quello di approvare dalle cinque alle otto missioni satellitari di scienza spaziale e ottenere risultati originali con un impatto internazionale significativo. Entro questa fase la RPC programma di effettuare anche la prima esplorazione lunare con equipaggio. A tal proposito, Lin Xiqiang, poravoce della CMSA, ha sottolineato durante la conferenza stampa l’importanza della missione spaziale con equipaggio descrivendola come una iniziativa strategica che dimostra la responsabilità della Cina di essere una grande potenza.
  • Fase 2 (2028-2035): la seconda fase si concentrerà sulla costruzione della stazione di ricerca lunare. Durante questo periodo si programma di effettuare dalle cinque alle sei missioni principali, insieme a circa 25 missioni di media-piccola scala.
  • Fase 3 (2036-2050): la terza fase vede la Cina programmare il lancio di almeno 30 missioni scientifiche spaziali. L’obiettivo finale è quello di far sì che le aree chiave della scienza spaziale cinese raggiungano livelli di importanza globale.

Le tappe più importanti della storia spaziale cinese - Non è solo di recente che la RPC ha deciso di concentrarsi sullo spazio e le sue opportunità, anzi, è una storia che inizia fin dal 1957, quando il leader cinese Mao Zedong dichiarò le ambizioni spaziali della Cina subito dopo il lancio del primo satellite al mondo, lo Sputnik 1, dall’Unione Sovietica. Da allora, ci vollero 13 anni alla nazione cinese per lanciare il suo primo satellite Dong Fang Hong (anche chiamato “L’Oriente è rosso”, dal nome di una canzone rivoluzionaria comunista trasmessa dall’orbita). Solo negli anni ’80 il Programma subì un effettivo slancio, in concomitanza all’ascesa della Cina nello scenario internazionale come effettiva potenza; nel 1992 iniziò il primo progetto che prevedeva l’invio di esseri umani nello spazio. Il primo astronauta cinese a viaggiare nello spazio aperto fu Yang Liwei nel 2003 e in seguito alla corrispondente missione Shenzhou 5 la RPC è diventata la terza nazione, dopo Stati Uniti (US) e Russia, a dimostrare la propria capacità di lanciare esseri umani nello spazio. In totale a oggi sono 20 gli astronauti cinesi ad aver compiuto un viaggio nello spazio e i media statali ormai utilizzano il termine “Taikonauti” per riferirsi a loro.

La conquista della Luna - La Cina si è anche concentrata sull’esplorazione della luna, ottenendo risultati molto positivi negli anni. Le missioni spaziali riguardanti l’esplorazione lunare vengono chiamate “Chang’e” e fanno riferimento a una leggenda cinese che vede come protagonista una donna, nonché dea della Luna (chiamata, appunto, Chang’e). Nel 2013 Chang’e è atterrato per la prima volta sulla superfice lunare, rendendo la RPC la terza nazione ad aver raggiunto il satellite terrestre. Meritano sicuramente una menzione speciale la missione Chang’e-4, effettuata nel 2019, che ha reso la Cina la prima nazione ad effettuare un atterraggio controllato sul lato nascosto della luna e la missione successiva, Chang’e-5, la quale non solo ha permesso di riportare sulla Terra i primi campioni lunari, ma che ha irrimediabilmente dato alla RPC rilevanza internazionale sul campo. Riguardo l’importanza dei campioni lunari vi è da sottolineare che, durante la visita del Presidente Mattarella in Cina avvenuta all’inizio del mese, il Presidente Xi ha donato un ornamento contenente campioni di suolo lunare al Presidente italiano. Questo dono, non solo simboleggia l’eccellenza cinese nell’esplorazione spaziale, ma anche il livello di cooperazione tra Cina e Italia nel settore.

La volta di Marte - Infine, uno degli ultimi successi cinesi sul campo aerospaziale è sicuramente l’atterraggio di un rover (chiamato Zhurong) sulla superfice di Marte durante la missione Tianwen-1 nel 2021. La missione principale del rover era esplorare una pianura nota come “Utopia Planitia” per cercare segni di vita antica e minerali oltre che comprendere al meglio la distribuzione di acqua e ghiaccio sulla superfice. I dati restituiti suggeriscono che il luogo fosse in realtà il fondale di un grande oceano.

Conclusioni - L’annuncio del Programma nazionale cinese sulla scienza spaziale ha dimostrato le ambizioni da grande potenza della Cina, anzi, come dichiarato dal MERICS, il piano mostra che la RPC vuole chiaramente essere percepita come una grande potenza e al tempo stesso evitare di essere avvertita come una minaccia internazionale (evitando possibili sanzioni e/o restrizioni). A proposito, Antonia Hmaidi, analista senior del MERICS, sottolinea: “il piano a medio e lungo termine per la scienza spaziale stabilisce obiettivi e ambizioni per le missioni di scienza spaziale, ma non menziona questioni militari di interesse per i paesi occidentali […] In quanto tale, è emblematico per una Cina che vuole essere percepita come una grande potenza, ma è anche preoccupata di fornire troppi dettagli che consentirebbero restrizioni statunitensi”.

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