Un Patto per l’Europa: 16 organizzazioni giovanili uniscono le forze per dar vita a nuove proposte da portare all’attenzione delle istituzioni in vista delle elezioni europee. Convocate dalla Gioventù Federalista Europea (GFE), 15 tra le principali associazioni italiane non-partitiche si sono date appuntamento a Lampedusa, il 30 settembre, in occasione della rassegna “A Europe of Rights” organizzata dal Comitato 3 Ottobre. La necessità di un’Unione europea più democratica, giusta e sostenibile è sempre più evidente per affrontare efficacemente le crisi strutturali del nostro tempo. Per questo la Gioventù Federalista Europea, insieme a Comitato 3 Ottobre, Associazione Piero Capone, Base Italia, ESN, Eumans!, Europiamo, Fridays for Future Italia, Giovani delle ACLI, Giovani di Azione Cattolica, Legambiente, Movimento Europeo Giovani, Natura Comune, One Hour for Europe, Studi Centro e Youthmed, ha deciso di prendere posizione sul futuro dell’Unione, intervenendo proprio laddove le contraddizioni dell’attuale assetto europeo intergovernativo sono più evidenti, siglando il patto “Europa porta Europa, un patto per scegliere l’Europa di domani”.
Nel decimo anniversario del naufragio di Lampedusa, si è deciso di partire dalle risposte che l’UE e i Governi stanno dando al fenomeno migratorio. Un fenomeno strutturale nella storia dell’umanità e non una crisi contingente, che ci costringe a scegliere chi essere come europei di fronte a quello che l’ONU ha definito “il confine più mortale al mondo”, un confine di cui la nostra società è colpevole testimone mentre i diritti umani vengono calpestati e gli “apolidi del ventunesimo secolo” vengono lasciati annegare.
«Mai come oggi, il futuro dell’Europa si decide ai suoi confini, a Lampedusa come a Kiev, dove i limiti degli Stati e dell’UE si vedono in maniera drammatica. Solo un’Europa federale con una politica migratoria e una politica estera unica può tutelare la pace e i diritti umani» ha dichiarato Matteo Gori, Segretario Generale della Gioventù Federalista Europea.
Il patto, siglato dalle 16 associazioni partecipanti, chiede una riforma federale dei Trattati UE, come previsto anche dal progetto in discussione nel Parlamento europeo, e si articola su sette punti. Questi vanno dalla gestione europea dei fenomeni migratori, così da tutelare la dignità degli individui, al rafforzamento della democrazia; un bilancio federale deciso in modo democratico e alimentato da risorse proprie, che permetta di realizzare a pieno il principio di sussidiarietà, insieme alla solidarietà territoriale e intergenerazionale; una politica estera unica e una difesa comune europea; l’implementazione e il consolidamento dell’esperienza partecipativa avviata con la Conferenza sul Futuro dell’Europa, stabilendo forme di dialogo sempre più continuo e strutturato all’interno dei processi democratici con la società civile, giovanile e non; e in fine il consolidamento e la creazione di nuove istituzioni europee capaci di favorire il contrasto alla crisi climatica e le sue conseguenze sull’ambiente e sulla vita umana.
Le prossime elezioni europee saranno un momento cruciale per il futuro dell’Unione: questo patto rappresenta un appello per una scelta di campo chiara e audace per una vera Europa federale, in grado di affrontare le sfide globali in modo efficace.
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