Perché il 9 Maggio, dalla dichiarazione Schuman alla conferenza sul futuro dell’Europa.

, di Edoardo Pecene

Perché il 9 Maggio, dalla dichiarazione Schuman alla conferenza sul futuro dell'Europa.
Fonte: Consiglio d’Europa, Robert Schuman, Former President of the Council (Prime Minister) and Minister for Foreign Affairs of the French Republic , https://www.coe.int/documents/11842802/46202078/6529_11.jpg/9512ac1c-e8ed-8661-a679-39a33812e246?t=1552485086000

Perché festeggiare il 9 Maggio?

Questa data è carica di un valore intrinseco immenso per chiunque, oggi, come in passato d’altronde, crede e credeva al progetto europeo: è la data in cui, si iniziano i lavori di costruzione del cantiere permanente europeo, è il giorno in cui Robert Schuman, ministro degli esteri francese nel 1950 tende la mano al nemico secolare della Francia, la Germania: ”[…] Il governo francese propone di mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un’organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. […]”

Questa dichiarazione è qualcosa di completamente rivoluzionario e coraggioso. Basta pensare al contesto storico dal quale è uscita: la guerra era finita da 5 anni, guerra che aveva contrapposto, per la seconda volta in mezzo secolo, europei contro europei. Il mondo, devastato si ricostruisce, e, come a voler dimostrare che ogni tanto l’essere umano è capace di comprendere e imparare dalla storia non ci si vendica più contro l’avversario in ginocchio e sconfitto, non lo si umilia più, non lo si continua a colpevolizzare e colpire, come accadde a Versailles il 28 giugno 1919. Al contrario, lo si aiuta a rialzarsi, connotando già con questo atto due valori fondamentali su cui si baserà la grande opera Europea : la solidarietà tra popoli e il mantenimento della pace. Con questa dichiarazione, si decide di dire:” Mai più al fratricidio, mai più all’odio, mai più al sangue, alle trincee, e ai cannoni”.

La dichiarazione Schuman, con coraggio, apre ai capi di stato europei una nuova via all’Europa che non si confonde più fra nazionalismi e retoriche autodistruttive. Apre alla via federalista, un’alternativa nuova all’ordine europeo plurisecolare e che più volte ha distrutto il continente: “ […] La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime. […] ”.

La Federazione Europea, l’Europa dei popoli, dopo essere nata a Ventotene, viene ripresa e portata avanti da Schuman, con lo stesso vigore e forza rivoluzionaria, con cui Spinelli, Rossi, Colorni e Ursula Hirschmann la concepirono nel 1943. Cerchiamo ora di capire come poter riadattare la dichiarazione Schuman, nei nostri giorni e nel futuro, perché la Storia segna la via, ma il futuro deve ancora essere costruito. E quale futuro, noi giovani, noi popolo dobbiamo volere, costruire e difendere? Ci pare chiaro, l’unica idea che valga la pena seguire è quella che, si pone come fil rouge della Storia del pensiero della moderna Europa, la Federazione. Come trasformare quindi in azione, questa comunione di intenti? Con il coraggio. Nessuna grande rivoluzione, nessun grande cambiamento è mai partito senza il coraggio di uomini e donne che qualcosa di diverso lo volevano e lo sognavano. E questo coraggio deve agire come leva anche per noi: bisogna chiedere alla politica, sicurezza, forza e coraggio - subito, non fra un po’- perché il tempo di attendere, di integrarci a piccoli passi, con paura e sospetto, è finito. E uno degli eventi prossimi in cui dobbiamo riprendere il messaggio, non solo di Schuman, ma anche di tutti i padri fondatori dell’Europa, con fermezza e ardore è la conferenza sul futuro dell’Europa. La conferenza è un appuntamento con la Storia che richiede audacia, da parte dei popoli e dei governi. L’Europa deve agire, e noi con lei, per decidere cosa diventare e cosa essere, per diventare legittima una volta per tutte, dandosi una costituzione e chiudendo ciò che aprirono Spinelli e Schuman. Perché questa conferenza non diventi nuovamente una delle tante occasioni sprecate, dove ci crogioliamo nelle nostre vittorie e ci dimentichiamo delle nostre sconfitte, il coraggio d’agire è fondamentale per far diventare finalmente l’Europa, federale, democratica e sovrana, SU-BI-TO.

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