Tanti passi ma in quale direzione? L’Europa ha bisogno di una nuova visione per una «Unione sempre più vicina»

Traduzione del comunicato stampa della JEF-Europe a seguito del discorso sullo Stato dell’Unione del 15/09/2021.

Bruxelles, 15/09/2021

La Presidente Ursula von der Leyen ha tenuto il suo discorso sullo Stato dell’Unione (State of the Union, SOTEU), sottolineando i risultati dell’UE nell’ultimo anno e accennando alle prossime proposte della Commissione Europea. Nonostante avessimo sperato di sentire ciò che von der Leyen stia pianificando al di là della semplice gestione della crisi, le sue indicazioni sono state un insieme di buone proposte, la maggior parte delle quali sfortunatamente troppo limitate rispetto all’obiettivo di rivolgersi alle sfide dell’Europa sul lungo termine.

La Presidente von der Leyen ha giustamente evidenziato di come l’UE abbia bisogno di nuove risorse proprie per appoggiare la ripresa economica. Ciononostante, questa iniziativa non può limitarsi a una correzione tecnocratica una tantum. L’UE deve avere una capacità di spesa propria per finanziarsi da sola in maniera permanente. Solo una Unione Fiscale può garantire che l’UE possa servire i suoi cittadini indipendentemente, ora e in futuro.

Nonostante la sua retorica sui valori europei sia stata inequivocabilmente forte, a ciò non è seguito, da parte della Commissione, altro che un impegno a emettere ‘raccomandazioni’ a quegli Stati Membri che violano lo stato di diritto. La vaga formulazione usata dalla Presidente non ha approfondito il fatto che la Commissione non ha ancora iniziato a implementare il regolamento sulla condizionalità al rispetto dello stato di diritto, adottato a gennaio. Inoltre, la Commissione continua a ignorare gli appelli del Parlamento Europeo per un esteso Meccanismo sulla Democrazia, lo Stato di Diritto e sui Diritti Fondamentali.

Guardando oltre i confini dell’UE, siamo anche rimasti delusi nel vedere una Presidente della Commissione ancora incapace di mostrarsi al livello delle aspettative sul ruolo globale dell’Unione. Che riguardino la Bielorussia o l’Afghanistan, le dichiarazioni di von der Leyen sono delle semplici copie di quelle del Consiglio Europeo. La nostra Presidente deve rappresentare qualcosa di più che la somma delle nostre parti nel teatro mondiale. Ciò richiede una politica estera forte e indipendente, appoggiata solidamente sui valori dell’UE, dove l’Unione può intraprendere azioni decisive a supporto delle popolazioni di Bielorussia, Afghanistan, e tutti coloro che si rivolgono all’Europa in cerca di aiuto.

Infine, nonostante I diversi nobili ideali, von der Leyen ha fallito nel mettere le basi per una Europa più unita e più democratica. La Conferenza sul Futuro dell’Europa (CoFoE) è stata menzionata solo di passaggio, nonostante stia per entrare, tra pochi giorni, in una fase cruciale che vedrà il coinvolgimento diretto dei cittadini. Sembra che questa, e altre ambiziose idee facenti parte delle priorità “New push for European democracy” (“Nuove spinte per la democrazia Europea”) della Commissione, che includono anche liste elettorali transnazionali, il sistema degli Spitzenkandidaten e il diritto d’iniziativa del Parlamento Europeo siano state messe da parte. Perché?

Come JEF, abbiamo da molto tempo offerto delle nuove prospettive laddove l’esecutivo dell’UE ha mostrato cecità. Come parte della CoFoE e del nostro progetto Next Chapter Europe, pubblicheremo 13 proposte per una Europa più unita e democratica online nel corso della prossima settimana e durante le fiere studentesche. Seguiteci sui nostri canali social (FB: @JEFEurope, Twitter: @JEF_Europe, Instagram: @JEF_Europe) per entrare in contatto con le nostre idee su come ottenere una “Unione sempre più vicina” alla quale aspiriamo tutti.